Primo via libera della Commissione Europea alla manovra del governo: secondo Bruxelles infatti, nessun Paese dell’Eurozona, Italia compresa, ha fatto registrare una «significativa violazione» delle norme Ue di bilancio. La notizia arriva direttamente dal commissario Ue agli affari economici, Jirky Katainen, che con una nota stampa dà di fatto un primo via libera alle manovre di Italia, Francia, Austria, Slovenia e Malta, cioè i cinque stati considerati a rischio di «seria violazione» delle regole e ai quali la Commissione ha inviato la settimana scorsa lettere di avvertimento. Gli altri stati dell’Eurozona soggetti a tale esercizio di controllo non avevano suscitato la preoccupazione di Bruxelles. La decisione segue i nuovi impegni presi dal governo italiano.
Ok del Cdm a modifiche obiettivi di bilancio
Martedì è, infatti, arrivato l’ok del Consiglio dei ministri all’aggiornamento degli obiettivi di finanza pubblica. Si legge nella nota diffusa da Palazzo Chigi: «Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi e del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pietro Carlo Padoan, ha deliberato la Relazione di variazione della nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (Def) che rivede gli obiettivi programmatici di finanza pubblica riportati nel Documento Programmatico di Bilancio per il 2015 (Draft Budgetary Plan - DBP) inviato alle istituzioni europee». Accogliendo in parte i rilievi della Commissione europea, l’Italia ha deciso di aumentare la correzione del deficit strutturale a 0,3 punti da 0,1 punti di Pil nel corso del 2015. Bruxelles ha infatti rilevato che la legge di Stabilità, nella versione depositata alla Camera, conteneva «una significativa deviazione» dagli obiettivi di bilancio a medio termine. In teoria la Commissione europea ha tempo fino a mercoledì per esprimere una valutazione formale sul bilancio italiano. Il Tesoro ha quantificato in 4,5 miliardi la correzione del saldo al netto del ciclo e delle una tantum. È da vedere come la ulteriore manovra si rifletterà sull’indebitamento nominale, fissato nel 2015 al 2,9% del Pil dal 2,2% tendenziale. Tecnicamente il governo depositerà in Parlamento una relazione che rivede gli obiettivi di finanza pubblica. Camera e Senato, secondo quanto deciso durante la Conferenza dei capigruppo, voteranno la relazione giovedì 30 novembre. A quel punto si aprirà ufficialmente la sessione di bilancio.
«Struttura della manovra immutata»
Secondo la nota diffusa dal governo, «la struttura del disegno di legge di stabilità per il 2015 rimane immutata prevedendo, in continuità con i provvedimenti adottati nel corso del 2014, interventi per rilanciare la crescita economica supportando la domanda aggregata e la competitività del Paese. La relazione passa ora all’esame delle Camere».
Nessuna «significativa violazione» delle norme di bilancio
Il commissario Ue, Jirky Katainen, dopo «aver preso in considerazione tutte le ulteriori informazioni e miglioramenti comunicatici negli ultimi giorni» chiarisce che «non posso al momento identificare casi particolarmente seri di non rispetto delle norme Ue, cosa che ci obbligherebbe a considerare un’opinione negativa in questa fase del processo». Katainen sottolinea tuttavia che, a partire da questo momento la Commissionem si accingerà a «completare le analisi dettagliate dei progetti di bilancio». Spetterà poi alla nuova Commissione di Jean-Claude Juncker «adottare opinioni a novembre» e «qualunque lacuna o rischio sarà chiaramente evidenziato a quel punto» del processo di controllo dei conti dei paesi dell’eurozona. La nuova Commissione che si insedierà il 1 novembre dovrà esprimersi entro la fine del mese prossimo.
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